Il Dipartimento di Scienze Veterinarie è partner di LIFE PolliNetwork, il più ambizioso progetto italiano per la conservazione di apoidei, farfalle e sirfidi, coordinato dal WWF e cofinanziato dall’Unione Europea con un contributo economico del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e della Fondazione CARIPLO.
Oltre il 40% degli impollinatori invertebrati è in pericolo nel mondo; in Europa quasi la metà delle popolazioni degli insetti impollinatori sta diminuendo e un terzo è già considerato minacciato.
LIFE PolliNetwork mira a creare un network costituito da aree e corridoi ecologici, questi ultimi funzionali a trasformare le infrastrutture che punteggiano e attraversano l’Italia – strade, ferrovie, stazioni elettriche – in corridoi definiti “Buzz Lines”, dove gli impollinatori possano nutrirsi, riprodursi e quindi muoversi in sicurezza tra le aree. Oltre ai margini di strade e binari, il progetto interesserà aree adibite a stazioni elettriche, le Oasi protette del WWF e aziende agricole, creando una vera e propria rete nazionale di habitat favorevoli.
In totale, 88 ettari verranno ripristinati in 11 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Trentino, Toscana Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata Sardegna, Sicilia).
Nei 5 anni di progetto saranno organizzati 4 grandi eventi nazionali e azioni di “bio-blitz” -maratone di osservazione naturalistica – aperte a tutti i cittadini con l’obiettivo di sensibilizzare almeno 100.000 persone sull’importanza degli impollinatori.
Il progetto, partito il 01/09/2025, si concluderà nel 2030 e prevede, oltre alla sperimentazione e all’adozione di nuovi metodi di gestione delle diverse aree, anche il ripristino degli habitat attraverso un mix di sementi autoctone specificamente selezionate per attrarre impollinatori, che verranno sperimentati e quindi resi disponibili su larga scala.
Partner strategici come Anas, Rete Ferroviaria Italiana (RFI), entrambe società del Gruppo FS, e Terna, oltre al WWF e alla Copagri si attiveranno sulle aree di loro competenza, mentre le Università – Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Università degli Studi di Torino e Università di Pisa – e centri di ricerca guideranno il monitoraggio scientifico per la verifica degli effetti sui tre gruppi di impollinatori.


